Sei medici e dieci infermieri dell’Unità Intensiva Respiratoria dell’ospedale Cannizzaro di Catania sono stati posti in quarantena, la notizia arriva come una bomba dopo l’allarme per i tre docenti di agraria infettatisi in un convegno che si è tenuto a febbraio a Udine. La vicenda prende il via domenica con il ricovero di un paziente in UTIR che presentava tosse e febbre.
Come il paziente in questione abbia superato i filtri e le raccomandazioni ministeriali al momento non è dato sapere, dal canto nostro abbiamo informato immediatamente i vertici aziendali chiedendo la messa in sicurezza di operatori e pazienti. La settimana scorsa avevamo chiesto che il personale, specialmente quello sottoposto a maggior rischio, venisse fornito di adeguati DPI per eventuali casi sospetti. Anche una contrazione dei ricoveri in elezione sarebbe stata necessaria.
Invece al Cannizzaro, ci riferiscono i colleghi, hanno dovuto provvedere motu propriu a cercare di “recuperare”(forse addirittura da altri ospedali o altre U.O.) alcune mascherine ffp3 che (speriamo) potrebbero aver “salvato” gli operatori dal contagio. Inoltre il pre-triage è stato approntato con estremo ritardo tanto che i pazienti hanno continuato ad attraversare “senza filtro” il Pronto Soccorso fino alla giornata di ieri del 02/03/2020.
La frittata è servita. Adesso non ci resta che sperare che operatori e pazienti non sviluppino i sintomi e possano loro stessi diventare agenti infettivi; a quel punto la situazione potrebbe precipitare. E dire che avevamo avvisato tutte le direzioni dei possibili rischi. Ma come spesso accade da noi, si naviga a vista.
Medici e infermieri dovranno restare in quarantena per i quattordici giorni previsti dai protocolli, mentre giovedì sarà prelevato loro il tampone per verificare la positività o meno al virus.
Il paziente, sessantenne, sarebbe un docente dell’ateneo di Catania e sarebbe stato ricoverato per circa 24/30 ore in UTIR prima di essere trasferito nel reparto di Malattie Infettive dello stesso Cannizzaro nel pomeriggio di lunedì. Nel frattempo è stato assistito dal personale, con e senza mascherine o altri DPI.
In totale, sono tre i docenti del dipartimento di Agricoltura (Di3A) dell’Università di Catania, che erano stati a un congresso a Udine e che sono risultati positivi ai test sul coronavirus. Lo rende noto il rettore Francesco Priolo con una nota pubblicata sul sito dell’Ateneo in cui precisa che “la conferma definitiva dovrà avvenire tramite la validazione dei centri nazionali preposti” e che “i colleghi risultati positivi sono tutti a casa sotto osservazione e nessuno di loro versa in gravi condizioni”. Intanto è stata disposta la chiusura delle sedi del dipartimento, di via Santa Sofia e via Valdisavoia, fino al prossimo 7 marzo.
Salvo Vaccaro
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