Più posti letto e meno primari; uno slogan che piace alla popolazione. Da qualche giorno gira infatti il documento regionale sulla nuova rete ospedaliera che ha già creato com’era prevedibile parecchi mal di pancia.
Nuove speranze per il Presidio Ospedaliero di Giarre. Paternò, Bronte, Militello Val di Catania rimarranno aperti. Trasloco per il nuovo Presidio Ospedaliero di Biancavilla (attivata dal D.G. Giuseppe Giammanco).- Non una parola sul Nuovo Presidio Ospedaliero cittadino il “SAN MARCO”.
Per quanto ci riguarda all’attivazione di nuovi posti dovrà seguire necessariamente ampliamento delle dotazioni organiche infermieristiche e di supporto – SALVATORE VACCARO – dirigente nazionale NurSind mostra alcune perplessità sulle reali potenzialità della bozza – ci sono ancora oltre 1700 posto letto non attivati, il che significa che a regime(posto che si arrivi), occorrerebbero almeno altri 2000 infermieri che si potrebbero attingere dalla graduatoria di bacino, oltre all’attivazione di nuovi concorsi per i posti di nuova istituzione. In realtà abbiamo molti dubbi sull’attivazione di tutti i posti della rete così come è stata concepita, ma chiaramente non facciamo il processo alle intenzioni e aspettiamo di vedere i risultati del piano.
Francesco Frittitta Coordinatore Regionale Nursind: “Inapplicata è rimasta anche la legge n.1 del 15 febbraio del 2010 che prevedeva l’istituzione delle U.O. a dirigenza infermieristica. Ci sarà altresì da comprendere che parametri verranno utilizzati per garantire l’assistenza infermieristica in considerazione dello Studio Internazionale RN4CAST che stabilisce in 1 infermiere ogni sei posti letto lo standard accettabile di sicurezza.”
Intanto, come detto, l’approvazione della rete dovrebbe consentire l’attivazione di 170 posti letto in più rispetto alla precedente bozza: dai 16.336 attivi al primo gennaio del 2016 ai 18.051 già previsti dalla vecchia programmazione. La vera novità, rispetto agli anni passati, sarà la distribuzione dei posti tra “acuti” e “post-acuti”: i primi notoriamente più redditizi per i privati, a differenza dei secondi (quelli per la lungodegenza). I posti letto per acuzie crescono di poco (264), mentre quelli per le lungodegenze di molto (1.451 in più).
Scenderanno, invece, le Unità complesse, cioè le strutture guidate da primari: dalle 1024 previste dalla rete del governo Crocetta alle 873 previste nel documento di Razza.
Primo livello, secondo livello, presidi di base
Nella nuova rete, è confermato il modello che suddivide gli ospedali gerarchicamente in Dea di secondo livello (strutture altamente specializzate e integrate), Dea di primo livello (grossi ospedali che dispongono di aree di pronto soccorso di primo livello con funzioni di rianimazione e degenza), presidi di base (sono quelli che mantengono almeno quattro unità operative come i pronto soccorso, la chirurgia generale, la medicina generale e l’ortopedia), ospedali in zone disagiate (dispongono delle strutture di base per affrontare le emergenze).”
Non mancano le polemiche da parte del M5S che boccia sonoramente il testo rispedendolo al mittente. La nuova bozza in pratica per il movimento rappresenta la continuità con la precedente giudicata piena di falle e priva di integrazione con il territorio. In pratica per l’opposizione è tutto da rifare.
In ogni caso il piano deve ancora superare il vaglio parlamentare e della commissione sanità per poi andare finalmente all’approvazione ministeriale. Ci aspettiamo una calda estate dal punto di vista delle polemiche che sembrano già infuriare da ogni parte.
Vincenzo Neri
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