Da : www.infermieristicamente.it
I primi di Agosto partirà la contrattazione collettiva che vedrà un ampia ridefinizione del contratto anche dal punto di vista normativo che necessità di un adeguamento al passo con i tempi. NurSind essendo ormai da anni Sindacato Maggiormente Rappresentativo sarà uno degli attori coinvolti in una partita, soprattutto per quanto riguarda le risorse economiche tutta da giocare. Interessante e non di poco conto, sarà la questione legata all’orario di lavoro.
Le linee guida dell’atto d’indirizzo tengono conto della condizione del contenimento dei costi e naturalmente contratti e convenzioni saranno sotto la spada di Damocle della Legge di Bilancio 2018.
Ma vediamo brevemente cosa prevedono gli atti di indirizzo:
Organizzazione ospedaliera
Accanto ad una struttura ospedaliera per acuzie articolata in dipartimenti, si andrà consolidando un modello organizzativo per intensità di cure, con la realizzazione di ospedali di comunità o reparti a bassa intensità di cura a gestione infermieristica.
Si provvederà all’attuazione del rinnovo delle convenzioni della medicina generale, pediatria di libera scelta, specialistica ambulatoriale e farmaceutica ed il nuovo modello di cure primarie 24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana, con integrazione socio-sanitaria.
Mentre per la dirigenza vedremo la riduzione degli incarichi di “alta gestione”.
Il personale sanitario
Secondo gli atti di indirizzo andrà considerata l’evoluzione delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, tecniche della riabilitazione e della prevenzione, oggetto negli ultimi anni di profondi cambiamenti.
È confermata la previsione dell’area delle professioni socio-sanitaria, e questo comporterà la riscrittura della vecchia articolazione del personale che in attesa verrà ripartito in:
– Area sanitaria: professioni sanitarie infermieristiche – ostetrica, tecniche della riabilitazione e della prevenzione e le arti sanitarie ausiliarie
– Area dell’integrazione sociosanitaria: operatori di interesse sanitario, Oss compreso, il personale appartenente ai profili di assistente sociale, di educatore professionale, di puericultrice
– Area di amministrazione dei fattori produttivi: personale amministrativo, tecnico e professionale
– Area della ricerca.
Si conferma la nascita del professionista specialista e del professionista esperto.
-la posizione di “professionista specialista” è attribuita al professionista laureato delle professioni sanitarie in possesso del master di primo livello di cui all’art. 6 della Legge n.43/06;
-la posizione di “professionista esperto è attribuita al professionista che ha acquisito competenze avanzate, tramite percorsi formativi complementari regionali e attraverso l’esercizio di attività professionali, anche in base a protocolli concordati tra le rappresentanze delle professioni interessate, di quelle mediche e dell’area sanitaria più in generale.
Orario di lavoro
Si rende necessario adeguarsi alla normativa Ue e per questo si rende necessario anche:
– introdurre un graduale passaggio a un’organizzazione del lavoro basata su obiettivi e risultati verificati, prevedendo una programmazione dell’orario per coprire le esigenze di servizio secondo i piani aziendali di attività;
– verificare la percorribilità dell’intero impianto relativo all’“orario di lavoro” per comprimere i contenziosi in materia e considerando in modo organico tutte le variabili che incidono sul monte orario (standard, apertura servizi, organici, programmazione dell’attività, negoziazione degli obiettivi prestazionali);
– rivedere le attuali disposizioni sui servizi di guardia medica e di pronta disponibilità in coerenza con le modifiche sull’organizzazione del lavoro derivate dal quadro sanitario attuale, evoluto rispetto a quello degli anni ’90 che sta alla base del vigente sistema, riconoscendo priorità al servizio di guardia per l’attività ordinaria;
– considerare le ricadute della turnazione notturna e il suo impatto con i riposi giornalieri e settimanali anche prevedendo una revisione della valorizzazione economica delle tariffe orarie.
Relazioni sindacali
Il modello di relazioni sindacali descritto negli atti di indirizzo si deve fondare sui principi di “correttezza e buona fede” e vedere la partecipazione delle rappresentanze sindacali nelle varie fasi di riorganizzazione del Ssn.
E negli atti di indirizzo si ribadisce anche la necessità della Cabina di regia per il coordinamento nazionale sulla regolazione della vita professionale e organizzativa degli operatori del sistema sanitario, con i sindacati protagonisti dei processi di nuova organizzazione del Ssn.
Attendiamo fiduciosi, con un inizio d’agosto bollente, l’apertura del tavolo che potrebbe portarci verso la strada del nuovo contratto anche se rimane molto difficile la soluzione sulle risorse economiche.
Salvo Vaccaro
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