Ospedale Gravina di Caltagirone. Domani 9 maggio 2017, il NurSind manifesterà pacificamente nello spazio antistante il Cup.
Benvenuti all’inferno ci verrebbe da dire; ebbene sì, l’ospedale Gravina assomiglia sempre meno a sé stesso ed assume la forma e la sostanza di un girone dantesco.
Sono così tante le carenze strutturali ed organizzative che elencarle tutte potrebbe essere complicato, ma proveremo a spiegarvi perché è arrivato il momento di dire BASTA.
- Cronica carenza organica. All’appello mancano infermieri, personale di supporto, coordinatori, medici, Direttori. Un annoso problema questo che non risparmia nessuna unità operativa, dalla Cardiologia all’Urologia, alla Dialisi, dove il servizio è garantito da pochissimi infermieri costretti a lavorare su turni che non la parola “lagalità” non hanno niente a che vedere
- Le eterne incompiute, monumento allo spreco. L’Hospice di piazza Marconi, più volte ristrutturato, depredato, arredato e MAI APERTO. Il servizio continua ad essere offerto dal reparto di Oncologia, che versa in condizioni strutturali drammatiche, con gravi carenze igienico- sanitarie
- Macchinari obsoleti. Unità operative come l’urologia, che a fatica e grazie alla competenza di chi vi opera, continua a prestare un ottimo servizio, si trova a non poter erogare prestazioni di maggiore qualità per via della mancanza di apparecchiature obsolete e per la mancanza di una propria sala operatoria
- Parziale chiusura dei servizi. Il reparto di Otorino, al cui è stata ridotta l’attività ambulatoriale su 12h e non su 24h per mancanza di personale; il reparto di Fisiokinesiterapia la cui attività è stata interrotta nel turno pomeridiano.
Quanto descritto è solo la punta di un iceberg di un sommerso che non possiamo più tollerare, perché qui il Diritto alla salute muore, la dignità del lavoratore è una chimera.
La scelta della protesta – per il segretario aziendale ASP 3 CT, Francesco Di Masi – è ricaduta sull’ospedale di Caltagirone perché rappresenta un caso emblematico di centralizzazione delle risorse a scapito del territorio, che al momento “soffre” l’assenza di una politica attenta per un ospedale che possiede un notevole bacino d’utenza;
“Le inadeguatezze degli organici infermieristici, per fare un esempio vedi grave disagio organizzativo nel reparto di Cardiologia-UTIC-Emodinamica ( blocco delle ferie, mancata fruizione di riposi, mancata sostituzione di personale infermieristico andato in quiescenza e/o in aspettativa senza stipendio); l’ ASSENZA di unità di supporto OSS – continua Di Masi – in tutte le aziende della provincia di Catania, danno origine a intollerabili carenze assistenziali e l’assenza delle unità di supporto (O.S.S), benché previste nelle dotazioni organiche, sono causa di continuo demansionamento dell’Infermiere, e che purtroppo possono sfociare in episodi Malasanità”.
Scopo della Protesta?
Scuotere l’opinione pubblica.
Solo prendendo coscienza di quale scempio hanno compiuto le scellerate scelte politiche, possiamo davvero cambiare la situazione.
Non è più tempo di delegare, non è più tempo di restare a guardare.
E’ tempo di metterci la faccia, di alzare la testa e riprenderci uno ad uno i diritti negati, e tra questi il Diritto alla salute.
Questo il NurSind lo fa da sempre e continuerà ad esercitare il Diritto alla protesta in nome di cittadini e lavoratori e della loro dignità.
Marialuisa Asta
Ultimi post di Marialuisa Asta (vedi tutti)
- Infermieri. Orario di lavoro alla luce del nuovo Contratto. Tutto quello che c’è da sapere - 1 Luglio 2018
- Nursind Catania. Vinto il tempo di vestizione al Garibaldi. Parte la causa perchè il diritto sia esteso a tutti - 7 Febbraio 2018
- Ospedale Vittorio Emanuele. E’ Allarme sicurezza: oramai è il Far West - Articolo archiviato - 13 Novembre 2017
- Stato di agitazione Cannizzaro: accordo con i vertici sulla risoluzione di alcune importanti criticità - Articolo archiviato - 25 Giugno 2017
- AO Cannizzaro: il NurSind dichiara lo stato di agitazione - Articolo archiviato - 11 Maggio 2017