La denuncia ai Nas è stata presentata stamattina dal NurSind: le condizioni igienico-sanitarie in cui versa l’UOC di Rianimazione del PO di Acireale, non sono più sostenibili.
Condizioni igienico- strutturali critiche che si riassumono in:
- infiltrazioni d’acqua nella sala degenti
- pavimento divelto con diversi e pericolosi avvallamenti
- crepe sui muri evidenti
- percorso pulito-sporco inesistente
- stanza per la preparazione dei farmaci con annesso lavabo, non pervenuta
- locale deposito farmacia angusto ed inadeguato
Carenze dei presidi e della strumentazione:
- pompe d’infusione volumetrica e di siringhe poche e superate
- defibrillatore manuale Dae con caratteristiche di pacemaker esterno, non funzionante da sei mesi.
Un vero e proprio girone dell’inferno quello che si presenta alla nostra attenzione che non possiamo fare finta di non vedere, né tantomeno ci è permesso ignorare il grido d’aiuto dei professionisti sanitari operanti nell’unità operativa, che si sentono in pericolo ed avvertono il pericolo reale e costante per quanti afferiscono alla Rianimazione.
Le infiltrazioni d’acqua che si sono rilavate nei pensili del soffitto, hanno reso necessario lo spostamento dei pazienti posti al di sotto di questi.
In direzione dell’infiltrazione sono poste tutte le prese elettriche per il collegamento delle pompe, dei monitor e dei ventilatori, ed ancora vi è il passaggio per il collegamento centralizzato di O2, aria e compressa e vuoto, e ciò può portare a gravi conseguenze.
Il pavimento divelto è causa di cadute accidentali ed ancora le crepe sui muri sono pericolosi siti in cui si annidano agenti infettanti.
Quanto amaramente descritto, era stato già notificato dal precedente e dall’attuale Direttore dell’UOC alla Direzione sanitaria che, è intervenuta con misure alquanto discutibili, come quella di sospendere 3 dei 6 posti letto della Rianimazione, quelli interessati dall’infiltrazione.
Questo a fronte di un reparto al quale bisognerebbe proprio mettere i sigilli è una soluzione misera e priva di fondamenta, se aggiungiamo il fatto che i posti non sono proprio sospesi, ma vengono utilizzati all’uopo.
Non è sostenibile il modus operandi della Direzione sanitaria, in violazione di ogni tipo di decreto e legge sulla Sicurezza, non poteva che portare alla denuncia ai Nas.
Non è concepibile operare più in condizioni che mettono a repentaglio la vita degli operatori e dei pazienti, che ledono ogni tipo di dignità.
Salvatore Vaccaro segretario Territoriale NurSind: “occorrono misure risolutive e non di facciata, non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare sempre le stesse cose, ed invero cambiano solo i direttori generali che mettono mano soltanto in maniera estremamente superficiale ai problemi con provvedimenti che appaiono spesso di facciata piuttosto che adottare soluzioni strutturali”.
Ad Acireale si continua a lavorare nell’area d’emergenza urgenza, in condizioni di grande precarietà. La denuncia ai Nas è stata un’atto dovuto al fine di salvaguardare chi vive parte della propria vita all’interno della struttura. Amareggiati ma determinati non accetteremo condizioni di lavoro al di sotto dei livelli di guardia. Qualcuno dovrà assumersi la responsabilità delle scelte. anche di quelle mancate.
Marialuisa Asta
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