Grande partecipazione politica e sindacale al III congresso regionale NurSind Sicilia. L’argomento principe, il filo conduttore della giornata di formazione ed informazione, sono state le dotazioni organiche e la rimodulazione della Rete Ospedaliera Siciliana. Un accorato appello anche dai partecipanti al convegno per lo sblocco delle assunzioni ormai da troppo tempo agognate in Sicilia e che stanno mettendo a repentaglio le graduatorie in scadenza al 31 dicembre 2016. Intanto i contratti sono stati prorogati fino a dicembre e, presumibilmente si prevede un ulteriore proroga.
Davanti a una sala gremita l’On Pippo di Giacomo ha cercato di rassicurare sull’azione politica intrapresa dopo l’impasse che ancora una volta hanno fermato la macchina delle assunzioni. “E chiaro ormai a tutti che non c’è più tempo da perdere; ogni giorno che passa nascono nuovi problemi di salute pubblica difficili da risolvere senza la giusta dotazione organica” – in breve l’appello della dirigenza NurSind Sicilia che ha lanciato un preciso avvertimento sui problemi irrisolti della Sanità Siciliana
Il coordinatore regionale del Nursind, Francesco Frittitta, spiega che “ la politica sembra impegnarsi col Nursind per il raggiungimento di obiettivi comuni sul personale. Speriamo che lo sblocco delle immissioni in servizio ci siano anche per i reparti considerati non di emergenza”. All’evento ha partecipato Andrea Bottega, segretario nazionale Nursind: “La situazione – ha detto – è complicata a cause delle carenze d’organico e si riducono i margini in cui l’infermiere può decidere in autonomia. la spending review non consente agli infermieri di fare il proprio lavoro. La carenza di dotazione organica e il demansionamento toglie al paziente la professionalità che l’infermiere dovrebbe garantire”.
Il convegno si è aperto con i saluti di Milko Pavone, segretario provinciale Nursind Enna, che ha ricordato come “tra le provincie più tartassate da questa rimodulazione ci sia proprio Enna”. A intervenire anche Giovanna Fidelio, direttore generale dell’Asp 4 di Enna, che ha concordato sulla necessità di “sbloccare le assunzioni e implementare il personale con le figure che mancano”.
Tra gli intervenuti anche Arcangelo Russo, Salvatore Vaccaro, il segretario regionale del Nursind, Francesco Frittitta, Rosario Cunsolo, Osvaldo Barba e Ivan Alonge. Presente anche il presidente della commissione Sanità all’Ars, Pippo Digiacomo. “I presunti accorpamenti interessano maggiormente le aree metropolitane mentre sono residuali per i piccoli ospedali. Il sistema va sbloccato, da una parte la Corte dei Conti dice di non prorogare i contratti e dall’altra parte il ministero dice di non assumere a tempo indeterminato fino a quando non si realizza la rete. Sono dell’avviso che intanto dobbiamo prorogare e stabilizzare i 3 mila operatori precari che già paghiamo e che non produrrebbero nuovi costi”.
E il deputato del Pd, Mario Alloro, aggiunge che “la sanità non può essere una materia da lasciare nelle mani dei ragionieri. Con la rimodulazione della rete ospedaliera già approvato nell’Ennese si perdevano 25 posti letto, adesso ne saltano altri 55 e il problema si ripercuote in tutta la Sicilia. Si tratta di un’idea che non possiamo accettare e che va ridiscussa perché in provincia di Enna il decreto Balduzzi è inapplicabile”.
Salvo Vaccaro
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