Il sindacato NurSind-CGS annuncia lo sciopero che il 28 gennaio 2022 coinvolgerà tutti i lavoratori del comparto sanità che incroceranno le braccia per sostenere le ragioni dello sciopero nazionale. Nei giorni scorsi abbiamo appreso che anche altre sigle sindacali si uniranno allo sciopero.
In Sicilia, la manifestazione si concentrerà a Palermo davanti al Palazzo d’Orleans sede della Regione Siciliana a partire dalle ore 10.00.
Il NurSind-CGS, spiega Salvo Vaccaro Segretario Provinciale di Catania “non è più possibile che la Politica Regionale continui a fare “spallucce” ai gravi problemi che attanagliano la sanità e gli operatori sanitari. C’è una gravissima carenza di personale e le condizioni di lavoro sono inaccettabili. Le dotazioni organiche recentemente approvate dall’assessorato sono inadeguate agli standard scientifici previsti per poter erogare le cure in sicurezza con il rischio aumentato di fare errori e a pagarne le spese sono i pazienti assistiti”. Poi, il Segretario aggiunge “ Ci chiediamo che fine hanno fatto i mille euro al mese che la Regione aveva sbandierato e promesso agli “eroi”. Nulla è stato elargito fino ad oggi, per non parlare dei concorsi di Bacino Orientale ed Occidentale per Infermieri e Oss banditi a novembre 2019 della quale non si hanno più notizie”.
Assieme al Sindacato di categoria CGS, alla manifestazione sarà presente anche l’Associazione ASOSS in rappresentanza degli Operatori Socio Sanitari in Sicilia diretta dal Dott. Rino La Porta, per sostenere la rapida apertura dei concorsi di Bacino Orientale e Occidentale per OSS e per la tutela di questa importante figura professionale sia nelle strutture pubbliche che in quelle private.
Manifestiamo il nostro diritto a essere trattati per quello che valiamo. Non tutte le professioni e non tutti i lavori sono uguali; non chiediamo uguaglianza, ma equità. Lottiamo, prima che sia troppo tardi, perché ci siano più Infermieri e più OSS in grado di garantire un’assistenza di qualità. Per il sindacato la misura è colma, ecco le motivazioni dello sciopero:
- Nessun segnale di vicinanza e sostegno è arrivato da parte delle Istituzioni agli operatori sanitari infermieri, ostetriche e Operatori Socio Sanitari per la mancata erogazione dell’indennità specifica nella Legge di Bilancio 2022 le quali somme erano già state stanziate a Dicembre 2020.
- Stipendi degli infermieri e delle Ostetriche tra i più bassi d’Europa. Chiediamo di incrementare le risorse previste dal co. 1 della L. 178/2020 per allineare gli stipendi alla media europea.
- Aumentare il numero di docenti infermieri e ostetriche nelle università.
- Superare il vincolo di esclusività per poter garantire standard assistenziali in tutte le strutture sanitarie pubbliche e private.
- Normare le prestazioni aggiuntive per la carenza di personale infermieristico come avvenuto con la legge 1/2001.
- Riconoscere un’area di contrattazione autonoma in corrispondenza dell’Area sanitaria della dirigenza.
- Riconoscere il carattere usurante della professione infermieristica.
- Rivedere le competenze aumentandole modificando la legge 42/99.
- Prevedere standard assistenziali basati su studi scientifici e non su esigenze di contenimento della spesa.
Non vogliamo creare disagio ai cittadini più di quello che già stanno vivendo. Vogliamo però che tutti sappiano che gli infermieri sono una risorsa fondamentale per la sanità, ma evidentemente non per il nostro Governo e la nostra Regione, che hanno portato un’intera categoria allo stremo delle proprie forze. Chi di noi può si ferma e sciopera, gli altri garantiranno i servizi essenziali, come sempre abbiamo fatto.
Confidiamo nel fatto che tutti coloro che hanno apprezzato il nostro coraggio e il nostro lavoro durante la prima ondata pandemica possano condividere le ragioni della nostra protesta. E’ proprio a loro che chiediamo un gesto di solidarietà, fermamente convinti che la società civile sia sempre molto più avanti di chi ci rappresenta nelle istituzioni e ben consapevoli del fatto che migliorare le nostre condizioni di lavoro significhi migliorare l’assistenza di tutti.
Emilio Benincasa
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