Si è quasi concluso, il primo step della campagna vaccinale prevista dal calendario nazionale, che ha riguardato il personale sanitario delle aziende.E’ con grande adesione che anche nelle quattro aziende sanitarie di Catania, è stata completata la seconda dose prevista.A tal proposito riteniamo utile una riflessione sul compenso che ogni azienda ha previsto per il personale sanitario impiegato nella vaccinazione.
Premesso che, tali prestazioni sono state rese in regime di incentivazione al di fuori dell’orario di servizio: al primo posto si attesta l’ASP che compensa il proprio personale infermieristico con 35euro/ora, poi troviamo il Policlinico con 30euro/ora, seguito dal Garibaldi con 21euro/ora e in ultima posizione il Cannizzaro con 15euro/ora. A queste cifre, talune aziende hanno previsto un euro in più per ogni fascia ricoperta dal personale infermieristico impiegato. Chiaramente parliamo di compensi riferiti al lordo.
Dunque, ogni azienda ha creato un proprio “negozio” prestazionale dove vengono effettuate le vaccinazioni. Una sorta di boutique vaccinale dove vengono impiegati operatori qualificati a garanzia di somministrazioni pret-a-porter distinti per fascia.
Detto questo viene spontaneo domandarsi: cosa distingue la somministrazione di un vaccino praticata da un’ infermiere in fascia D1 da quello posto in fascia D3 ?.Quale differenza c’è tra la tecnica utilizzata da un’ infermiere D2 da quello in D4 ?.
Si potrebbe ancora continuare ma la ratio che sottende queste scelte forse non la conosceremo mai. Quello che invece sappiamo e conosciamo bene e il fatto che, ogni infermiere nel mondo utilizzando la tecnica adeguata affonda un ago in un muscolo in maniera pressoché uguale in tutto il mondo. E’ cosi da Tokyo a Catania cosi come da Mosca a New York.
La tecnica di somministrazione non cambia al variare della fascia. Allora cosa dire del compenso ai Sigg. Medici che nel “negozio” arriva a costare 60 euro/ora. Forse si tratta di tratta di prestazioni “griffate” ? . Forse utilizzano aghi e siringhe in lamina d’oro?. Niente di tutto questo, il fatto e che in Italia, loro sono considerati figli di un “Dio Maggiore” e riescono a contrattare meglio la proprie prestazioni ove richieste.
Non esiste un vaccino somministrato in modalità D2 o D6 o ancora peggio un dottor vaccino. Esiste un vaccino da somministrare e una tecnica per praticarlo.
In conclusione, rivolgendoci ai colleghi infermieri che si sono e continuano a lamentare per i compensi ricevuti, dobbiamo dire che ormai è tardi. La scelta di farsi remunerare la propria professionalità ad un determinato prezzo deve avvenire prima. E’ sempre troppo tardi lamentarsi quando si sceglie volontariamente di accettare qualsiasi proposta.
Il prezzo del nostro valore è quello per cui accettiamo di offrire la nostra professionalità.
Emilio Benincasa
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