ALTRO COLPO FATALE AL (S.S.N.) SISTEMA SANITARIO NAZIONALE, NEGATE LE CURE AI CITTADINI SICILIANI E DEL SUD
Prima di uscire di scena, il Governo Gentiloni come ultimo regalo di Pasqua ai cittadini siciliani, ha deciso di attuare i tagli alla sanità delle regioni, in modo che quest’ultime non siano più in grado di ospitare i malati provenienti da altre regioni. Il tutto deciso lontano dal clamore mediatico e senza interpello dei cittadini.
La Conferenza Stato Regione convocata e presieduta dal Ministro per affari regionali e le autonomie del 21 marzo 2018 ha ritenuto che sono in troppi i cittadini del sud che decidono di migrare al Nord per farsi curare incidendo sulla spesa per circa 4 miliardi di euro, e pertanto, viene vietato per legge ai cittadini del sud di farsi curare nelle altre regioni del Paese.
Un altro definitivo colpo al S.S.N. che destruttura di fatto l’universalismo delle cure, dopo che il Disegno di Legge di Bilancio 2018 ha già previsto un definanziamento della sanità pubblica, infatti, la spesa sanitaria stimata dal DEF 2014 in € 121,3 mld è precipitata a € 117,7 mld nel DEF 2015 per poi essere ulteriormente ridotta a € 116,2 mld nel DEF 2016 e a € 115,1 mld nel DEF 2017.
Il finanziamento nominale per il 2018, invece, dai € 115 mld fissati dell’Intesa 11 febbraio 2016, è stato ridotto a € 114 dalla Legge di Bilancio 2017 ai € 113,39 dal DM 5 giugno 2017 sulla rideterminazione del fabbisogno del SSN e rischia di lasciare per strada altri 300 mln con la Legge di Bilancio 2018.
E’ inaccettabile rilevare l’entità del de-finanziamento pubblico:
Nessuna chiarezza sugli impegni di Stato e Regioni;
Sulle misere risorse destinate ai rinnovi di contratti del personale sanitario;
Nessuna proposta sull’inderogabile necessità di un riordino normativo della sanità integrativa.
Se consideriamo il dato – che emerge dal Rapporto Osservasalute 2016, frutto del lavoro dei 180 ricercatori dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane che ha sede presso l’Università Cattolica di Roma – aumenta il divario tra Nord e Sud dell’Italia rispetto alla salute dei cittadini, infatti, si muore di più al Sud che dispone di minori risorse economiche, è gravato dalla scarsa disponibilità di servizi sanitari e di efficaci politiche di prevenzione.
Tale disparità di accesso all’assistenza si riflette in modo sempre più evidente proprio sulla salute delle persone: al Sud è molto più alta la mortalità prematura sotto i 70 anni di vita. La riduzione della mortalità negli ultimi 15 anni è stata del 27% al Nord, del 22% al Centro e del 20% al Sud e Isole.
La mortalità è inferiore al valore nazionale (72,93 per 100.000) in 8 regioni: Lombardia, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche. Valori superiori al dato nazionale si registrano, invece, in 5 regioni: Piemonte, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia.
Tutto ciò ha dei riflessi sulla speranza di vita della popolazione. Urge quindi ridefinire il perimetro dei LEA programmando di destinare le risorse della sanità integrativa esclusivamente a prestazioni extra-LEA.
E’ indifferibile un riordino della normativa, oggi estremamente frammentata e iniqua, per non compromettere il carattere universalistico del SSN. Si auspica da più parti la nascita di un testo unico per tutte le forme di sanità integrativa, al fine di pervenire a un impianto regolatorio nazionale, capace di assicurare e tutelare la salute dei cittadini e di garantire a tutti gli operatori del settore le condizioni per una sana competizione, evitando derive consumistiche e di privatizzazione.
Saranno vietati dunque, i c.d. viaggi della speranza, come se questi vengono fatti per divertimento, ma che, invece sono la diretta conseguenza della mala-gestio della sanità e dei minori finanziamenti erogati agli ospedali del Sud Italia. I “viaggiatori” in questione vede coinvolti circa 380.000 siciliani che ogni anno sono costretti al viaggio della speranza verso il nord più attrezzato e con più finanziamenti.
Le decisioni che sono state assunte, faranno si che, le regioni più arretrate e degradate dal punto di vista sanitario, non potranno più alzare il livello di qualità degli ospedali, abbandonando i propri cittadini al loro destino, mentre le regioni più strutturate dal punto di vista sanitario non potranno più ricevere pazienti provenienti da altre regioni. Tutto questo è inaccettabile.
In un Paese “normale”, invece di lavorare per migliorare il livello medio delle regioni che hanno più difficoltà ed elevarle nella qualità dei servizi e delle prestazioni, si impongono leggi, che riducono anche i finanziamenti alle aziende ospedaliere all’avanguardia, togliendo ai cittadini la possibilità di poter scegliere i centri ospedalieri più evoluti, con l’aggravante che il tutto si sta svolgendo senza che l’opinione pubblica sia stata informata.
A questo punto mi domando, se il nostro Assessore alla Salute è a conoscenza di quanto sta succedendo?
Se, il nostro Presidente della Regione Siciliana in qualità di componente della Commissione Stato Regioni giorno 21 marzo era presente?
Quale strategia voglia adottare per bloccare questa assurdità normativa che si sta mettendo in campo?
Se è vero che il servizio sanitario nazionale rappresenta la più grande conquista sociale dei cittadini italiani, spero in un urgente autorevole intervento da parte della politica regionale; ma constatare in questo scorcio di fine legislatura che sanità e welfare non rappresentano una priorità politica è motivo di grande delusione e profonda amarezza.
Scarica documento Conferenza Stato-Regioni
DOC_Conferenza-Stato-Regioni-Atto-Rep.68-21_03_2018
Emilio Benincasa
Ultimi post di Emilio Benincasa (vedi tutti)
- Tempo tuta Policlinico di Catania: NurSind vince anche in Appello. - 25 Ottobre 2024
- “Ancora violenza negli ospedali: infermiere aggredito al San Marco di Catania” - 18 Ottobre 2024
- Sanità Sicilia: sbloccata la detassazione degli straordinari - 21 Settembre 2024
- Infermieri: la Sicilia blocca la detassazione degli straordinari - 20 Settembre 2024
- APPROVATO REGOLAMENTO PROGRESSIONI ECONOMICHE (EX FASCE)… NE VEDREMO DELLE BELLE !!! - 9 Agosto 2024